AUTO D'EPOCA - MERCEDES BENZ SL 230

Autovettura in eccellenti condizioni, sottoposta a restauro conservativo nel tempo, sempre manutenzionata regolarmente, nata italiana, con targa Roma, completa di hard top ed aria condizionata.

Pronta per ogni prova e visione

 

 

Il progetto nacque intorno al 1961: tre erano le richieste dei vertici Daimler-Benz nei confronti dei responsabili dei vari reparti coinvolti nel progetto: l’autovettura doveva essere brillante, confortevole e spaziosa; doveva essere realizzata utilizzando al massimo le risorse già disponibili e doveva avere una linea accattivante.

Per quanto riguardava la meccanica si scelse di basare la vettura sul pianale accorciato della 220 SEb W111, equipaggiato però con una motorizzazione più potente realizzata a partire dal 2.2 litri M180 che già equipaggiava le Heckflosse.

Sul fronte della sicurezza automobilistica, si ripropose invece quanto già sperimentato dall’ingegner Béla Barényi nella normale produzione di serie (sempre con la serie W111), introducendo nella nuova roadster un corpo vettura a deformazione programmata in caso di urto violento, così da salvaguardare l’incolumità dei passeggeri.

Per la carrozzeria ci si avvalse dell’équipe di designer guidata da Paul Bracq sotto la supervisione di Friedrich Geiger. Viste le possibilità offerte dal mercato statunitense, si decise che la linea della vettura avrebbe dovuto essere più moderna e in grado di competere con quella della Chevrolet Corvette. I primi disegni della vettura lasciarono perplessi i vertici della casa, che li giudicarono troppo audaci; tuttavia il reparto design continuò a voler rimanere fedele ai canoni stilistici appena abbozzati e il risultato di tali sforzi venne presentato al salone dell’automobile di Ginevra del 1963: nacque così la nuova roadster denominata ufficialmente 230SL,che sostituì anche la 300SL Roadster.

La 230SL esternamente era caratterizzata da linee tese ma dinamiche, che evidenziavano anche una certa velleità agonistica, poi confermata anche dalla vittoria di Böhringer nel Rally Spa-Sofia-Liegi a cui la casa decise di partecipare sempre nel 1963.

Delle berline W111 conserva alcuni tratti, come per esempio i fari anteriori a sviluppo verticale. La caratteristica più particolare era la forma del tettuccio rigido, laddove era previsto, che presentava una forma concava, cosa che quale avrebbe dato alla 230SL e ai successivi modelli W113 il soprannome di Pagoda. Furono molti gli esemplari dotati di capote in tela, i cui proprietari avevano richiesto anche un hard-top montabile sulla vettura quando la capote era chiusa nel alloggiamento.

Pur legata a schemi meccanici classici (trazione posteriore, motore anteriore longitudinale, cambio meccanico a 4 rapporti), la 230SL presentava delle novità anche nella meccanica. Nuovo era il motore a 6 cilindri in linea M127 II alimentato a iniezione da 2308 cm³ e 150 CV e nuovo era il ponte posteriore (a semiassi oscillanti). Il cambio era manuale a 4 marce, ma a richiesta era possibile averlo automatico, sempre a 4 rapporti; dal settembre del 1965, chi lo desiderava poteva optare anche per un manuale a 5 marce.

Il propulsore consentiva di ottenere discrete prestazioni sebbene, a causa della geometria del ponte posteriore, la vettura risultasse impegnativa sul bagnato. All’altezza della situazione, invece, l’impianto frenante misto con servofreno. La velocità massima raggiungibile era di 200 km/h.

Nel 1966 la versione roadster venne affiancata dalla Coupé Hard-top, con tetto rigido (comunque asportabile) di serie e priva di capote in tela, L’eliminazione del meccanismo della capote aveva consentito di aggiungere due piccoli strapuntini posteriori.

 

  • Modello: Classe SL - R230
  • Alimentazione: Benzina
  • Paese: Italia
  • Paese d'origine: Italia
  • Chilometri: 18800
  • Trazione: Posteriore
  • Tipologia: Cabriolet
  • Prezzo: € 87.499,00
  • Allestimenti e optional: ECCELLENTI CONDIZIONI
  • Posti: 2
  • Anno: 1964
  • Stato: restaurato

Informazioni aggiuntive

Autovettura in eccellenti condizioni, sottoposta a restauro conservativo nel tempo, sempre manutenzionata regolarmente, nata italiana, con targa Roma, completa di hard top ed aria condizionata.

Pronta per ogni prova e visione

 

 

Il progetto nacque intorno al 1961: tre erano le richieste dei vertici Daimler-Benz nei confronti dei responsabili dei vari reparti coinvolti nel progetto: l’autovettura doveva essere brillante, confortevole e spaziosa; doveva essere realizzata utilizzando al massimo le risorse già disponibili e doveva avere una linea accattivante.

Per quanto riguardava la meccanica si scelse di basare la vettura sul pianale accorciato della 220 SEb W111, equipaggiato però con una motorizzazione più potente realizzata a partire dal 2.2 litri M180 che già equipaggiava le Heckflosse.

Sul fronte della sicurezza automobilistica, si ripropose invece quanto già sperimentato dall’ingegner Béla Barényi nella normale produzione di serie (sempre con la serie W111), introducendo nella nuova roadster un corpo vettura a deformazione programmata in caso di urto violento, così da salvaguardare l’incolumità dei passeggeri.

Per la carrozzeria ci si avvalse dell’équipe di designer guidata da Paul Bracq sotto la supervisione di Friedrich Geiger. Viste le possibilità offerte dal mercato statunitense, si decise che la linea della vettura avrebbe dovuto essere più moderna e in grado di competere con quella della Chevrolet Corvette. I primi disegni della vettura lasciarono perplessi i vertici della casa, che li giudicarono troppo audaci; tuttavia il reparto design continuò a voler rimanere fedele ai canoni stilistici appena abbozzati e il risultato di tali sforzi venne presentato al salone dell’automobile di Ginevra del 1963: nacque così la nuova roadster denominata ufficialmente 230SL,che sostituì anche la 300SL Roadster.

La 230SL esternamente era caratterizzata da linee tese ma dinamiche, che evidenziavano anche una certa velleità agonistica, poi confermata anche dalla vittoria di Böhringer nel Rally Spa-Sofia-Liegi a cui la casa decise di partecipare sempre nel 1963.

Delle berline W111 conserva alcuni tratti, come per esempio i fari anteriori a sviluppo verticale. La caratteristica più particolare era la forma del tettuccio rigido, laddove era previsto, che presentava una forma concava, cosa che quale avrebbe dato alla 230SL e ai successivi modelli W113 il soprannome di Pagoda. Furono molti gli esemplari dotati di capote in tela, i cui proprietari avevano richiesto anche un hard-top montabile sulla vettura quando la capote era chiusa nel alloggiamento.

Pur legata a schemi meccanici classici (trazione posteriore, motore anteriore longitudinale, cambio meccanico a 4 rapporti), la 230SL presentava delle novità anche nella meccanica. Nuovo era il motore a 6 cilindri in linea M127 II alimentato a iniezione da 2308 cm³ e 150 CV e nuovo era il ponte posteriore (a semiassi oscillanti). Il cambio era manuale a 4 marce, ma a richiesta era possibile averlo automatico, sempre a 4 rapporti; dal settembre del 1965, chi lo desiderava poteva optare anche per un manuale a 5 marce.

Il propulsore consentiva di ottenere discrete prestazioni sebbene, a causa della geometria del ponte posteriore, la vettura risultasse impegnativa sul bagnato. All’altezza della situazione, invece, l’impianto frenante misto con servofreno. La velocità massima raggiungibile era di 200 km/h.

Nel 1966 la versione roadster venne affiancata dalla Coupé Hard-top, con tetto rigido (comunque asportabile) di serie e priva di capote in tela, L’eliminazione del meccanismo della capote aveva consentito di aggiungere due piccoli strapuntini posteriori.

 

Invia un messaggio

    Ti interessano accessori o ricambi

    logo