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Cooper S 1275: l’apice della Mini sportiva

Autore: Michele Di Mauro · Credits Ph: Michele Di Mauro

21 Maggio 2022
Cooper S 1275: l’apice della Mini sportiva

Per chi ha meno di trent’anni, la Mini Cooper S è una moderna hot hatch prodotta dal marchio di proprietà della tedesca BMW. Per tutti gli altri, la Mini è modello glorioso prodotto per oltre quarant’anni con vari marchi e da vari costruttori, tra cui anche la nostrana Innocenti, ed è di lei che vi vogliamo parlare.

Il progetto della Mini originale, denominato ADO15 (Austin Drawing Office project number 15) viene deliberato a metà degli anni 50 per sostituire i vetusti modelli di concezione anteguerra che all’epoca compongono la fascia economica dei listini, ovvero le vetture compatte utilizzate prevalentemente in città.

L’ingegnere di origine greca Alec Issigonis, incaricato di gestire il progetto, inventa una formula decisamente innovativa per l’epoca, destinata a fare scuola: grazie alla disposizione anteriore trasversale del motore, col cambio montato sotto di esso e coppa dell’olio unica, alla trazione anteriore e alle ruote montate ai quattro angoli della carrozzeria, la vetturetta destina ben l’80% della sua superficie all’abitacolo, riuscendo così a scarrozzare quattro persone e pure un po’ di bagaglio in appena 3 metri e 3 centimetri. Qualcosa di mai visto prima.

Per contenere i costi di produzione dotazione e strumentazione sono ridotte al minimo; le cerniere delle porte e le saldature sono a vista, queste ultime nascoste dai gocciolatoi; il serbatoio è stipato nel vano baule, accessibile attraverso una piccola ribaltina.

La Mini “classica” viene lanciata nel 1959 dal gruppo britannico BMC – British Motor Corporation come Morris Mini Minor e Austin Seven. Pur rimanendo una vettura dalla forte connotazione “minimal”, viene proposta negli allestimenti standard e De Luxe.

La sorte vuole che, grazie alle piccole ruote indipendenti da 10 pollici e all’assetto piuttosto piatto, la vettura sfoderi anche un comportamento stradale agile e decisamente reattivo, ragion per cui in breve tempo la Mini compare anche nelle gare del weekend, rally e cronoscalate in testa. Tra i personaggi che restano colpiti dalle doti dinamiche della piccola inglesina c’è anche John Cooper, pilota e titolare della scuderia omonima. Vinte le diffidenze iniziali di Issigonis, nel 1961 Cooper lancia la sua versione della Mini, mossa da un motore da un litro in luogo del pur brillante 848cc da 34 cavalli del modello di serie, ottenendo un successo pressoché immediato.

La Mini Cooper, opportunamente elaborata dalla squadra corse ufficiale e condotta da Patrick Barron “Paddy” Hopkirk, si aggiudica la vittoria di classe del Rally di Monte Carlo del 1963, e nel 1964 la nuova versione potenziata Cooper S conquista addirittura il primo assoluto di 4 di fila (la vittoria del 1966 sarà però annullata per un’irregolarità del fanali), oltre ad una lunga serie di altre vittorie importanti.

Negli primi anni di vita la gamma delle Mini Cooper e Cooper S evolve continuamente, adattandosi di volta in volta ai regolamenti sportivi del periodo. Si alternano diverse cilindrate e potenze, tutte vicine tra loro: la prima Mini Cooper da 997cc e 54Cv, prodotta dal 1961 al 1964, viene sostituita dalla 998 da 55Cv, prodotta dal 1964 al 1967; la Cooper S, nata come 1070cc con 71Cv e prodotta nel 1963 e 1964, si sdoppia invece in Cooper S 970 da 65Cv, prodotta nel 1964 e 1965 per competere nelle categorie fino a un litro di cilindrata, e Cooper S 1275 da 76Cv, prodotta dal 1964 al 1967, per gareggiare in tutte le altre.

Nel 1967, dopo 8 anni di onorata carriera e di allori sportivi, viene lanciata la Mini seconda serie (Mk2), prodotta fino al 1969. Si parla di seconda serie ma le modifiche sono in realtà contenute, e riguardano una nuova calandra più grande, un lunotto leggermente ampliato e nuove luci posteriori rettangolari. All’interno i rivestimenti diventano monocolore (neri per le Cooper e Cooper S), e compare a listino un inedito allestimento Super De Luxe, abbinato ad un motore da 998cc e 38Cv.

Di questa serie fa parte la Morris Mini Cooper S fotografata in esclusiva per Agorauto, una rara Mk2 venduta da nuova in Italia a ottobre del 1967, appartenente ai primi lotti di produzione.

Verniciata in Island Blue con tetto Snowberry White, fa parte della collezione dello specialista lombardo Coopermans.it da circa venticinque anni ed è stata recentemente oggetto di restauro su carrozzeria e motore, mentre l’interno è interamente conservato ad eccezione della moquette.

La 1275 è la Mini di serie più performante in assoluto, con 75 cavalli di potenza, albero motore alleggerito, collettori di aspirazione maggiorati e, soprattutto, due carburatori SU HS2 da 1.25″ che pescano benzina da un doppio serbatoio, visibile nella foto col bauletto posteriore aperto.

Il cambio, come tutte le Mini classiche, è a quattro rapporti, e consente alla Cooper S 1275 di sfiorare i 160 km all’ora, grazie anche al peso decisamente ridotto, inferiore ai 700 kg in ordine di marcia.

Tags: Cooper, mini, morris



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