Auto di colore beige, conservata in ottimo stato, uniproprietario, con interni originali (in pelle amaranto), motore e carrozzeria autentici.
Da rimettere in strada perchè ferma da tempo in garage.

 

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9 April 2024 FIAT 1100R del 1968

Auto di colore beige, conservata in ottimo stato, uniproprietario, con interni originali (in pelle amaranto), […]

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É una delle più iconiche vetture sportive della casa automobilistica di Stoccarda, con una storia che inizia a fine anni ’50 quando la casa automobilistica stava cercando di sostituire la sua prima auto di produzione, la 356. Nel 1963, la 911 fece il suo debutto con un design innovativo, mantenendo il motore posteriore ma con una scocca portante più lunga, più larga e un design moderno caratterizzato da una silhouette che è tutt’oggi iconica ed inconfondibile.

Nel corso degli anni Porsche ha prodotto diverse generazioni, ognuna portando miglioramenti tecnologici e stilistici. La prima serie però, a passo corto, resta una icona senza tempo.

Targa, fu la prima versione “scoperta” del modello il cui nome rende omaggio alla mitica corsa siciliana, la Targa Florio. Presentata al salone di Francoforte nel settembre 1965, la Targa entrò in produzione solo a partire da gennaio 1967 esclusivamente in versione “soft-window” con lunotto in plastica abbassabile ancorato al rollbar in acciaio spazzolato. Le vetture con soft-window sono oggi piuttosto rare in quanto all’epoca fu spesso sostituito dal lunotto in vetro. Al termine del primo anno di produzione si totalizzarono ben 718 esemplari prodotti.

L’allestimento 911S (o “Super”) fu la seconda importante novità introdotta nel 1967. Disponibile parallelamente alla versione standard, la Porsche 911S era equipaggiata con lo stesso boxer 6 cilindri da 1911cc, ma potenziato fino a raggiungere la potenza di 160cv a 7200 giri. Il motore fu sostanzialmente rivisto in diversi particolari, tra cui l’ampliamento del diametro e fasatura delle valvole e l’adozione dei carburatori Weber 40 IDS 3C con venturi da 32mm. La Porsche 911S era disponibile sia in versione Coupé che Targa. Secondo alcune fonti nel 1967 furono assemblati 1823 esemplari “S” sui complessivi 6445, e soli 236 in versione Targa.

Gli interni della 911S erano essenzialmente simili e contavano con il cruscotto antiriflesso con inserto centrale orizzontale in similpelle skai a motivi geometrici al posto dell’alluminio. Il quadro strumenti sempre a 5 elementi.  La corona del volante era rivestita in pelle mentre il pavimento in “Velour”. L’allestimento 911S comprendeva la trasmissione manuale a 5 rapporti, ruote radiali, freni a disco ventilati e una revisione delle sospensioni che includeva barre antirollio su entrambi gli assi e ammortizzatori Koni. Figuravano di serie i fendinebbia, i cerchi Fuchs, gli inserti in gomma sui rostri anteriori e posteriori. 

La terza e ultima importante novità introdotta nel 1967 fu come anticipato l’introduzione degli amatissimi cerchi in lega Fuchs in misura 4.5J e raggio 15.

La 911 S che vi proponiamo è in configurazione Top di gamma ossia “Targa S”, della serie denominata “Urmodell” ossia la prima serie, passo corto, prodotta tra il 1966 e il 1968, in pochissime unità prodotte e contraddistinta dal passo corto, una capote con lunotto morbido, sedili Recaro e cerchi in lega Fuchs.

L’auto è stata recentemente sottoposta ad un restauro totale prezzo la rinomata carrozzeria di Bologna Serrattini per quanto concerne la carrozzeria.

La meccanica è stata restaurata a 0 km dallo specialista Porsche Svizzero Ueli Dibach .

La selleria da Enrico Ferraresi, numero uno per gli interni delle vetture di Stoccarda.

L’auto si presenta in eccellenti condizioni, pronta da usare per ogni occasione.

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9 April 2024 FIAT 1100R del 1968

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La Porsche 356 Speedster, una delle versioni più iconiche della serie 356 della Porsche, fu originariamente concepita per soddisfare la domanda del mercato automobilistico americano.

 

Frutto della genialità di Ferry Porsche, la 356 ebbe le sue radici nella Volkswagen ideata da suo padre. Simile all’immortale ‘Maggiolino’, la 356 condivideva un telaio a piattaforma con un motore raffreddato ad aria posizionato sul retro e sospensioni indipendenti a barra di torsione. Nel 1951, un modello ufficiale della casa si piazzò primo nella sua classe fino a 1,100cc alla leggendaria 24 Ore di Le Mans, segnando l’inizio della lunga e vincente relazione della Porsche con il circuito de La Sarthe.

 

Attraverso uno sviluppo continuo, il motore della 356 crebbe progressivamente, passando da 1,3 a 1,5 litri. Il parabrezza originariamente diviso in due parti fu sostituito da uno in pezzo unico, mentre la trasmissione abbracciò un cambio Porsche sincronizzato. Poco dopo l’originale 356 Coupé, venne introdotta una versione Cabriolet e, nel 1952, su richiesta dell’importatore statunitense Max Hoffman, furono costruiti 15 prototipi di una vettura aperta denominata “America Roadsters” destinata al mercato americano. Questo episodio testimonia il persuasivo potenziale di Hoffman nel convincere la Porsche sulla redditività di una vettura semplificata a prezzo accessibile. L’entusiastica accoglienza degli Stati Uniti portò, nel 1954, all’introduzione del modello Speedster.

 

L’ispirazione per la Speedster è attribuita anche a John Von Neumann, il distributore Porsche per la costa ovest, che aveva modificato una coupé costruita a Gmünd alla fine degli anni ’40, trasformandola in una leggera macchina da corsa.

 

Riconoscibile immediatamente per il suo parabrezza basso e avvolgente, contrapposto al design a V della versione normale, con un tettuccio più piccolo completamente retrattile, una linea delle porte ribassata e una distintiva scalfatura orizzontale all’altezza delle maniglie, oltre ai sedili avvolgenti, tutte caratteristiche che enfatizzano la sua immagine sportiva. La Speedster, in realtà, rappresentava un modello “economico” destinato a competere con le più accessibili auto sportive inglesi.

 

Inizialmente spinta dal motore da 1,5 litri del flat-four della Porsche, successivamente ricevette un nuovo motore da 1,6 litri e 60 CV nel 1955, con il lancio della migliorata 356A. Proposta a $2.995, la Speedster era la più leggera tra le 356, beneficiando di una nuova “verve” nelle prestazioni che le permettevano di raggiungere i 160 km/h (100 mph). Queste prestazioni, unite alla sua rinomata maneggevolezza, fecero della Speedster un’immediata icona nel prospero panorama delle competizioni automobilistiche americane.

 

L’esemplare che vi proponiamo, uno dei primissimi telai, si presenta ad oggi in eccellenti condizioni, sottoposta ad un importante restauro totale da specialisti Porsche. Interni in pelle rossa restaurati dallo specialista  Selleria Ferraresi, così come la capotte completa dei finestrini laterali originali.  Auto matching number e matching color, omologata ASI Targa Oro e pronta da usare.

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Rara Mg Metro Turbo del 1984. Dopo 15 mesi di restauro è tornata a splendere: gli interventi eseguiti di meccanica e carrozzeria sono tutti certificati (foto e fatture). Targhe italiane, libretti service e istruzioni a corredo, doppie chiavi. Una piccola bomba targata anni ’80. Prezzo commisurato alle condizioni dell’auto.

Volete leggere di più su quest’auto? Seguite il link:

MG METRO TURBO

Non esitate a contattarmi per ulteriori informazioni. Si riceve solo su appuntamento. Seguite i profili Instagram e Facebook di Passione Classica – vintage & classic cars.

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Rara e insospettabilmente divertente da guidare: nessuno se lo aspetterebbe da una station wagon dall’aspetto così sobrio. Difatti questa non è una station, bensì una Sportwagon: è la nomenclatura voluta da Alfa Romeo per le proprie “giardinette”, auto che dovevano prevedere uno spazio maggiore per la famiglia e per i lunghi viaggi, mantenendo però il piglio sportivo tipico della Casa. Fu proprio la 33 ad inaugurare la tradizione delle station, o meglio sport-wagon, dopo alcuni esperimenti eseguiti da carrozzieri esterni sulle Giulia e sull’Alfasud. 

 

Partendo dalla collaudata base della “piccola” Alfa con motore boxer e trazione anteriori, venne incaricata la carrozzeria Pininfarina di creare un portellone posteriore ed aumentare lo spazio per i bagagli: nacque così un’equilibrata vettura  – già sulla prima serie – che ottenne un buon successo di mercato. Veniva scelta sia dai padri di famiglia che dalle “signore bene” che non volevano la solita VW Golf. Alla trazione anteriore venne affiancata quella 4×4 inseribile con una manopola sul tunnel, esclusivamente per un utilizzo sui terreni a bassa aderenza. Il successo sia della station wagon che della trazione integrale indirizzò tali versioni anche sul restyling della 33 di fine anni ’80, quando veniva sviluppata anche la versione sportiva “quadrifoglio”.

 

L’esemplare qui proposto è la sintesi di tutto questo: si tratta di uno degli ultimi esemplari di 33 Sportwagon Q4, il canto del cigno, all’epoca poco diffuso, della prima auto da famiglia di Arese.

 

E’ stata prodotta in meno di 600 esemplari, forse per via di un prezzo non proprio popolare, oltre 32 milioni di lire all’epoca ma le sue doti sono incredibilmente sorprendenti: tanto spazio in una linea sobria ma tutto sommato gradevole, l’ultima evoluzione del boxer portato a 1.7 di cilindrata con 16 valvole e 130 cavalli per portare a spasso un peso piuma sotto i 1000kg, ma soprattutto la trazione integrale Permanent4 o Q4 in questo caso; era l’evoluzione della 4×4, non più attivabile manualmente, ma una nuova trazione integrale permanente a percentuale variabile sulle ruote posteriori fino al 50% mediante un differenziale centrale a funzionamento magnetico. 

 

Emerge un comportamento su strada magnifico: il rollio è praticamente annullato e l’auto diventa una piccola bomba in grado di competere con i moderni SUV senza imbarazzo. Sui fondi a scarsa aderenza, poi, l’efficace sistema di trazione rende questa Sportwagon una piccola gazzella, una sorella maggiore della Panda 4×4, penalizzata unicamente dalla ridotta altezza da terra. 

 

Questo esemplare è stato immatricolato a Mantova dal primo proprietario nel Gennaio del 1994, nel colore Biancospino con equipaggiamento molto completo che comprendeva aria condizionata, tetto apribile, antifurto con telecomando, servosterzo e ABS. Gli interni in alcantara grigi e neri unitamente al volante sportivo e pomello del cambio in pelle erano invece appannaggio delle Quadrifoglio che avevano anche i cerchi in lega da 14” di serie. Standard era anche la chiusura centralizzata, i vetri elettrici anteriori, i doppi specchi retrovisori con calotta verniciata del colore della carrozzeria e l’orologio digitale.

 

Nel 1997 l’auto è passata al secondo proprietario che l’ha custodita con tanta passione fino ai giorni nostri percorrendo circa 120.000km in totale: durante questi anni l’auto ha sempre eseguito la manutenzione ordinaria e straordinaria presso la rete ufficiale Alfa Romeo come testimoniato dal libro tagliandi e dalle oltre 60 fatture degli interventi svolti, ;uno degli ultimi è stata una profonda revisione del motore. Il proprietario, con tanta cura, segnava in un file excel ogni intervento svolto come abbiamo visto in poche altre auto trattate, anche di maggior valore.

 

E’ stato da noi eseguito un restauro conservativo, soprattutto dal punto di vista estetico ed elettrico, interamente documentato per oltre 6000 euro, e l’auto si presenta oggi in condizioni pari al nuovo: scocca inurtata, soltanto lavata e grafitata nel sottoscocca, velata interamente all’esterno (a seguito di una grandinata nel 2019), sostituiti i componenti in plastica che stonavano con lo stato dell’auto, rimesso in funzione l’impianto di aria condizionata e sostituita l’alcantara dei sedili anteriori, il rivestimento del cielo e tanto altro. 

 

A corredo viene consegnato un secondo set di cerchi, portasci e portapacchi, il paraurti originale e svariati altri pezzi di ricambio. Completano il corredo le doppie chiavi, i vari manuali compreso il libretto dei tagliandi.

 

Delle circa 600 Sportwagon Q4 prodotte, oggi ne risultano soltanto 42 immatricolate in Italia e sicuramente pochissime si presentano in simili condizioni, con optional oggi appetibili come l’aria condizionata ed il tetto apribile. 

 

Vettura con targa e libretto originali, omologata RIAR e ASI, visibile previo appuntamento a Milano.

Appare nel video “Perchè Comprarla Classic”  di Motor1. Vettura provata anche da Ruoteclassiche nel numero di Giugno 2023. 

Maggiori info su :  www.gulfblue.it

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Bellissimo esemplare di Mercedes 500 SL (R107), venduta a Rimini nel 1988 nel colore diamond blue metallic con interni in pelle blue, con cambio automatico.

Meccanica in ordine, così come gli interni e la carrozzeria. Presente l’hard top, anch’esso nel medesimo stato di conservazione dell’auto, così come gli attrezzi, il cric e la ruota di scorta

Si tratta dell’evoluzione della W113, la “Pagoda” da cui ereditò il caratteristico tetto rigido concavo a cui si deve il suo soprannome: sotto al tetto, invece tutto venne aggiornato ed adattato alle esigenti norme statunitensi in fatto di sicurezza. L’auto venne infatti ingrandita nelle dimensioni e notevolmente irrobustita: di conseguenza anche le motorizzazioni divennero più poderose per non svantaggiare il comportamento su strada di questa spider da grande successo commerciale, tanto negli USA quanto nel Vecchio Continente. In questo esemplare è montato il classico otto cilindri da 245 cavalli dotato di iniezione meccanica, abbinato al cambio automatico a quattro rapporti.

 

L’auto, ora con 150.000km, è stata acquistata all’asta Duemila Ruote nel 2016, dopo che la precedente proprietà l’ha acquistata nel 2005. Precedentemente l’auto ha avuto pochi passaggi di proprietà; viene consegnata con estratto cronologico completo, libretto tagliandi e CRS ASI. 

Presto maggiori dettagli.

 

Vettura visibile previo appuntamento a Modena.

 

Maggiori dettagli su:     www.gulfblue.it

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Vendo Porsche 911 3,2 cabrio del 1986 in condizioni eccellenti.In mio possesso da molti anni.Mantenuta con molta cura.Sempre eseguiti i lavori necessari da persone competenti.Tutto documentato.Prima immatricolazione Germania.

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