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HF 1,2: capostipite delle Fulvia da corsa

Autore: Michele Di Mauro · Credits Ph: Michele Di Mauro

8 Ottobre 2022
HF 1,2: capostipite delle Fulvia da corsa

Nel 1963 Lancia presenta la vettura che deve sostituire l’Appia. In produzione fino al 1976, la Fulvia sarà commercializzata con tre carrozzerie: berlina 4 porte, Coupé e coupé Sport Zagato. Piero Castagnero, già autore della berlina, per la Coupé s’ispira alle forme dei motoscafi Riva, e il risultato è decisamente diverso: disegnata su un passo accorciato di 150 mm, contraddistinta da finiture curate (la plancia rivestita in vero legno ne è un esempio) e prestazioni brillanti, la nuova due porte è una Fulvia snella, agile e filante, caratterizzata da forme che sposano alla perfezione sportività, eleganza e personalità. Una vera Lancia, insomma, e per questo premiata da un importante successo commerciale.

Al debutto la Coupé è mossa dal consueto V4 Fulvia da 1216 cc, declinato in versione da 80 Cv grazie a nuovi alberi a camme e nuovi collettori di aspirazione e scarico, con alimentazione a due carburatori doppio corpo Solex. Il cambio è un 4 marce con leva al pavimento (sulle prime berlina è al volante) e la potenza, corposa in rapporto alla cilindrata, consente alla piccola Lancia sportiva di filare a 160 km/h, grazie a un corpo vettura pesante soltanto 950 kg, senza tuttavia mettere in crisi tenuta di strada e rigidità torsionale. Quello che è evidente è che la Fulvia, sicura, stabile e molto maneggevole, può permettersi ben altre andature, e sono proprio le sue caratteristiche dinamiche a condizionarne in modo determinante l’evoluzione, che da subito imbocca la strada dello sviluppo in chiave sportiva. L’auto è infatti naturalmente predisposta per ottenere ottimi risultati nei rally, all’epoca ritenuti particolarmente efficaci per ottenere ricadute positive nelle vendite in autosalone. Il Reparto Corse ottiene quindi la possibilità di lavorare sulla vettura, sviluppando soluzioni che successivamente il pubblico ritroverà sui modelli di serie, come il cambio a 5 marce o l’impianto frenante SuperDuplex.

Nasce così la nuova serie limitata di Fulvia sportive, denominata HF dal simbolo del Reparto Corse Lancia adottato da Cesare Fiorio nel 1963. La prima Fulvia HF debutta nel 1966 con il motore 1,2 standard potenziato a 88 Cv, abbinato a un corpo vettura alleggerito già di serie grazie all’adozione di cofani e portiere in Peraluman, una speciale lega d’alluminio e magnesio, a cui si aggiungono la rimozione di gran parte dei profili cromati, l’utilizzo di lamiere più sottili nelle parti non strutturali, lunotto e vetri posteriori in perspex, l’eliminazione di paraurti e coppe ruota e la semplificazione dell’allestimento interno. Il risultato dell’opera di alleggerimento è un peso finale, in ordine di marcia, di soli 825 kg.

Il motore, tipo 818.140, guadagna 8 Cv rispetto alle normali 1,2 e sviluppa 11 kgm di coppia a 5000 giri, montando alternativamente carburatori Weber 34 DOL 2/3 o Solex C35 PHH, ed è abbinato al cambio a quattro rapporti di serie, con la quarta in presa diretta. Esternamente la Coupé HF si distingue per l’allestimento unico che prevede la carrozzeria verniciata in colore Amaranto Montebello, decorata nella parte centrale di cofani e tetto con una banda longitudinale giallo/blu (i colori della città di Torino) e con l’elefantino del logo HF sui parafanghi anteriori. All’interno si fanno notare i leggeri sedili anteriori sportivi e la panchetta semplificata al posteriore. Dalla prima 1,2 HF evolverà la gloriosa stirpe delle Fulvia sportive, prima con l’imbattibile 1,6 HF “Fanalone”, poi con la 1,3 HF. Ma, con sole 435 unità prodotte, oltre ad essere la capostipite, la 1,2 è anche la versione più rara.

E proprio una preziosa 1,2 è la Fulvia HF appena apparsa in vendita su Agorauto (la trovate QUI). Comprata nuova da un avvocato di Firenze nel giugno del 1966, e pagata all’epoca 1.745.000 lire, riporta un’annotazione sul libretto originale a pagine (a corredo con l’auto) che specifica come la stessa fosse venduta senza alcuna garanzia. Un elemento che tradisce il più gravoso utilizzo agonistico a cui era destinata la quasi totalità di queste automobili. L’avvocato, scapolo e senza figli, all’epoca ha 42 anni e frequenta l’Accademia Italiana Antichi Motori di Firenze: è un appassionato e, con buona probabilità, un gentleman driver.

La storia di questo esemplare è cristallina: utilizzata dal proprietario come seconda auto fino alla sua scomparsa, nel 2007, viene poi riposta in una cascina per circa dieci anni. Dopodiché gli eredi la cedono all’attuale proprietario, che la rileva in condizioni discrete, marciante e, soprattutto, totalmente originale, con motore, targhe e documenti ancora di prima immatricolazione. Trasferita dalla Toscana a Roma, la Fulvia HF viene restaurata completamente di carrozzeria (incluse tutte le guarnizioni), motore, cambio, sospensioni e freni, utilizzando esclusivamente ricambi di qualità acquistati da specialisti del modello. Dopo un utilizzo saltuario in gare di regolarità, questo bell’esemplare, corredato tra l’altro di un bel volante Fusina dell’epoca e della targa oro ASI, è ora pronto per un nuovo, fortunato, proprietario.

Tags: fulvia hf, Lancia



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