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Peugeot 206 GT, youngtimer dal fascino mondiale

Autore: Michele Di Mauro · Credits Ph: Michele Di Mauro

9 Agosto 2021
Peugeot 206 GT, youngtimer dal fascino mondiale

Nata per omologare la sorella “cattiva” nel WRC, dove farà incetta di titoli, la 206 GT è una youngtimer facile, divertente ed esclusiva, eppure ancora accessibile. Un bell’esemplare in vendita su Agorauto è il pretesto ideale per raccontarne la storia.

Siamo alle soglie del duemila e la piccola Peugeot 205 ha rivoluzionato lo stile della casa francese degli ultimi decenni. Un modello dal successo e dalla longevità incredibili, che però ormai accusa il peso degli anni. Per affrontare il salto di millennio serve qualcosa di nuovo, e per questo nel 1998 Peugeot ne lancia l’attesissima erede, una piccola dallo stile sportivo che, prevedibilmente, viene battezzata 206; uno dei modelli di maggior popolarità della casa del leone, di cui molti ricorderanno lo spot dell’appassionato indiano che se ne costruisce una da sé a forza di incudine e martello.


La 206, che resisterà in listino fino al 2012 (in Iran, prodotta su licenza, addirittura fino al 2020) con circa 10 milioni di esemplari venduti, porta al debutto il nuovo linguaggio stilistico Peugeot e ripropone in chiave aggiornata i tratti salienti della 205, modello che si vuole sostituire salvandone i concetti di base.

Proprio come la 205, la nuova nata viene declinata nell’immancabile versione sportiva GTI, spinta da un motore 2 litri 16 valvole da 136 cavalli capace di farla scattare da 0 a 100 in 8,4 secondi e di raggiungere i 210 km/h. E, come per la progenitrice, anche per la 206 c’è in programma una ridente carriera sportiva. Chi non ricorda infatti la mostruosa 205 Turbo 16 dei tempi del glorioso Gruppo B?

Quando la 206 si prepara per scendere in pista, o meglio sullo sterrato, si pone però un problema: per essere omologata come vettura WRC per il Campionato Mondiale Rally, deve avere una lunghezza minima di 4 metri. E la GTI è troppo corta, solo 3,82 metri.

I tecnici francesi non si perdono d’animo e la soluzione viene trovata creando una nuova versione con paraurti modificati, ben più sporgenti rispetto alla 206 GTI. Il passo successivo è la realizzazione di 4.000 esemplari in configurazione di serie, il minimo necessario per accedere al campionato: un’operazione che consente di iscrivere la 206 WRC al mondiale dal 1999 al 2003 con driver del calibro di Gilles Panizzi, François Delecour, Didier Auriol, Harri Rovanperä e Richard Burns, e di vincere due titoli piloti con Marcus Gronholm nel 2000 e nel 2002 e tre titoli costruttori consecutivi, dal 2000 al 2002.

Nello stesso anno entra quindi in listino la Peugeot 206 GT (“Grand Tourisme”, senza la “I”), una versione rara e particolare, nata per esigenze sportive e oggi ricercata dai collezionisti. Una instant classic che ha ampiamente sfondato la soglia dei 20 anni d’età e che rientra quindi di diritto nella categoria delle youngtimer.

Oltre ai paraurti, che conferiscono a questa versione un look decisamente aggressivo, la GT si differenzia dalla GTI per il disegno dei cerchi in lega da 16” (da 15” sulla GTI) e per la placca identificativa sul montante centrale che riporta il numero progressivo dell’esemplare. Al pari della meccanica, che resta completamente invariata, il comportamento stradale resta quello della sorella GTI, eccezion fatta per le gomme ribassate su ruote da 16”: brillante quindi ma non esasperata e godibile in tutte le condizioni.

Ben diverso il discorso per la sorella da gara: 300 cavalli dichiarati, uno 0-100 in circa 4 secondi e una velocità massima variabile in funzione del tipo di settaggio per terra, asfalto o ghiaia, trazione integrale e cambio sequenziale a 5 o 6 rapporti. Ma qui siamo su un altro pianeta.

Negli anni successivi lo sviluppo della gamma 206 di serie vedrà un’ulteriore evoluzione del due litri quattro cilindri, che salirà a ben 177 cavalli sulle successive versioni RC e GTI180. Motorizzazioni che toglieranno alla GT la palma di 206 più “cattiva” ma non quella della serie più esclusiva, sia perché prodotta in serie limitata e numerata, sia per i natali illustri.

Infatti  la Grand Tourisme è senza dubbio la 206 da collezionare e mettere in garage, prima che le quotazioni salgano ulteriormente. Meglio se ad un prezzo accessibile come l’esemplare fotografato, in vendita su Agorauto. Ma attenzione ai falsi, che circolano già da qualche anno: le GT autentiche riportano la sigla WRC sulla carta di circolazione. Una piccola “chicca” che rende ancora più interessante e particolare questa insolita versione.

Tags: 206 GT, 206 WRC, Peugeot, youngtimer



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