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Thema: la business class firmata Lancia

Autore: Michele Di Mauro · Credits Ph: Michele Di Mauro

8 Marzo 2022
Thema: la business class firmata Lancia

Per molti è l’ultima vera berlina Lancia, o quantomeno l’ultima ad essersi conquistata una reputazione all’altezza del marchio torinese e del prestigio che questo ha rappresentato per circa un secolo di grande automobilismo. Diciamo “per molti” perché per noi l’automobile è l’automobile, e va presa sempre e comunque per quello che rappresenta. Ogni modello, nel bene e nel male, è figlio del proprio tempo, per cui non vi presenteremo mai una vettura come “l’ultima vera”. Tanto più che, per i fanatici degli spartiacque, “l’ultima vera” cambia sempre; per i Lancisti è stata prima la Flaminia, poi la Fulvia, poi la Beta. Di sicuro la Thema è, assieme alla Delta Integrale, tra i modelli recenti maggiormente rimpianti dai cultori del marchio, e non solo.

Lo testimonia il Lancia Thema Club Italia, sodalizio di modello particolarmente dinamico e attivo e, a dispetto del modello “da cumenda”, animato da un nucleo operativo particolarmente giovane; spesso più delle vetture stesse che prendono parte a manifestazioni e raduni. Grazie al loro supporto abbiamo realizzato questo servizio. Presentata al Salone di Torino del 1984, la Thema piace subito. Ampi i consensi manifestati sia dal pubblico che dalla critica. La nuova ammiraglia è elegante, pulita, rigorosa e al tempo stesso grintosa, ma in maniera misurata. Come dev’essere una vera Lancia.

Seppur costruita in sinergia con Fiat Croma e Saab 9000 (e successivamente anche Alfa 164), la Thema ha una sua personalità distinta e ben definita, soprattutto all’interno, e rappresenta il ritorno di Lancia ai livelli di riferimento in un settore in cui è sempre stata leader, ovvero quello delle berline di categoria medio – superiore. E scalda i cuori ben più della Gamma che va a sostituire, che in versione berlina non aveva mai davvero fatto breccia nel cuore dei fedelissimi del marchio. La Thema invece ci riuscirà, eccome: la sola prima serie totalizzerà oltre 163,000 esemplari, ponendosi finalmente come reale alternativa alla migliore concorrenza francese ( Citroën XM e Renault 25) e tedesca (Audi 100, BMW Serie 5 E28, Mercedes W124), rispetto alla quale spesso fa anche meglio.

In virtù delle sinergie di cui sopra, la Thema nasce come berlina a tre volumi, con carrozzeria a struttura portante, motore trasversale e trazione anteriore. Il disegno, classico e imponente ma ben proporzionato, è opera di Giugiaro, e se fuori la macchina brilla più per equilibrio che per originalità, dentro si riscatta con interni lussuosi e ben rifiniti, impreziositi da dotazioni di livello e rivestimenti in materiali raffinati come il velluto, la pregiata pelle Frau, l’Alcantara e la rara ciniglia; queste ultime visibili sugli esemplari fotografati da Agorauto.

Le versioni più prestigiose potevano montare persino i sedili regolabili e riscaldabili elettricamente, il telefono veicolare integrato nel bracciolo e il climatizzatore automatico. La qualità costruttiva fa segnare poi un bel balzo in avanti rispetto alla Gamma, con vetri a filo carrozzeria e gocciolatoi integrati, che contribuiscono all’ottimo CX di 0,32. Insomma, la Thema è a tutti gli effetti una vera Lancia.

Anche alla voce meccanica l’offerta è all’altezza delle aspettative, con sospensioni a quattro ruote indipendenti, quattro freni a disco servoassistiti con l’ABS in opzione, e quattro diverse motorizzazioni a cui, a partire dal 1986, in concomitanza con l’introduzione della carrozzeria station wagon, si sommerà l’indimenticabile 8.32 di provenienza Ferrari per un’operazione di marketing irripetibile.

Entry level della gamma motori è il 4 cilindri 2 litri bialbero a benzina (l’intramontabile “Lampredi”) con iniezione elettronica Bosch LE2-Jetronic da 120 CV e 17 kgm di coppia a 3300 giri minuto: è quello che equipaggia l’esemplare verniciato in “Azzurro metallizzato 489” che abbiamo fotografato in esclusiva per Agorauto, scelto perché rappresentativo delle ambizioni dell’italiano medio del 1984: motore brillante senza essere impegnativo, allestimento ricco, abbinamenti eleganti e col fascino esclusivo dell’Alcantara.

Lo stesso propulsore viene proposto anche in versione sovralimentata con turbocompressore Garrett T3 e intercooler, erogante 166 CV, 26 kgm di coppia a 2500 giri minuto, elevabili a 29 kgm a 2750 giri minuto grazie alla valvola overboost e in grado di spingere la berlina torinese a ben 218 km/h. All’epoca la Lancia Thema Turbo i.e. è una delle berline più veloci in circolazione; di questa versione fa parte l’altro esemplare del nostro servizio, vettura dalla configurazione particolarmente rara sia per la verniciatura in “Nero metallizzato 602”, all’epoca poco diffusa, sia perché uno dei pochissimi esemplari tuttora circolanti con interni in ciniglia integri, un solo retrovisore esterno e con targa nera.

Completano la gamma il quattro cilindri turbodiesel con intercooler di 2445 cc di cilindrata, iniezione indiretta Bosch DNO SD 259, sovralimentazione KKK K26 da 100 CV e 22,1 kgm di coppia a 2300 giri minuto, all’epoca la berlina diesel di serie più potente e veloce del mondo, e l’aristocratica 6V, mossa dal 6 cilindri PRV (sviluppato congiuntamente da Peugeot, Renault e Volvo) con disposizione a V di 90° e 2850 cc, dotato di accensione elettronica Bosch Breakerless e iniezione meccanica Bosch K-Jetronic, da 150 CV, 24,5 kgm di coppia a 2700 giri minuto e 208 km/h. Sono più o meno gli stessi valori della 2 litri turbo, ma in questo caso erogati in maniera molto più fluida e dolce, volendo anche con cambio automatico o, per pochi fortunati alti funzionari ministeriali e capitani d’industria, con la carrozzeria allungata della versione Limousine con finestrino fisso centrale.

La Thema ottiene un grande successo in Italia, come auto da famiglia ma soprattutto come icona dell’imprenditoria rampante, della politica e della finanza di quegli anni. Bella, elegante, confortevole e veloce, sintetizza tutto quanto ci si aspetti da una grande berlina italiana. Per questo, all’alba del 1988 la casa lancia la seconda serie che, con pochi sapienti ritocchi, diventerà la più venduta delle tre serie Thema. Un modello che resterà complessivamente sulla breccia per ben 10 anni e che oggi, meritatamente, vede passare le sue quotazioni dai valori da usato a quelle da “classica”, non solo nelle versioni più rare e performanti.

Abbiamo scelto, per la retrospettiva firmata Agorauto, le prime due versioni quattro cilindri a benzina: sono, a nostro avviso, quelle che meglio incarnano lo spirito e l’origine del successo della Thema, perché più ambite e diffuse all’epoca dalla clientela Lancia. Complice l’iva pesante (38%), la 6V viene considerata più una stranezza esotica che una reale alternativa alla Turbo i.e. che, tra l’altro, è più veloce, mentre la 8.32, introdotta successivamente, si pone decisamente più vicino a una supercar che a un’auto da famiglia.

Tags: Lancia, thema



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