Magazine Agorauto

News

Barchetta 1951: così rinasce la Testadoro

Autore: Michele Di Mauro

4 Marzo 2023
Barchetta 1951: così rinasce la Testadoro

La bella sport in alluminio lucidato la si vede già da diversi mesi, ma adesso l’annuncio è ufficiale: rinasce il marchio torinese Testadoro, attivo nel capoluogo piemontese tra il 1946 ed il 1949, con alcune vetture realizzate artigianalmente. Il merito è di Dario Pasqualini, che ha acquisito i diritti sul marchio nel 2019, prima di realizzare l’opera prima del nuovo corso, la Barchetta 1951.

Testadoro Barchetta 1951

Nella sua breve storia quale marchio sportivo di proprietà della “Casa dell’Auto” di Giorgio Giusti, con sede a Torino, il marchio Testadoro produce all’epoca appena nove vetture da corsa divise tra quattro modelli: la Sport, la Drin-Drin, la Marinella e la Daniela, le quali partecipando alle più conosciute gare dell’epoca, prima come semplici derivate della Fiat 500 Topolino, poi come vetture di completa progettazione e costruzione Testadoro, comprese di nuovi motori 750 prodotti internamente.
Nonostante l’inizio promettente, dopo la morte del socio Arnaldo Roselli in un incidente automobilistico, nel 1949 Giorgio Giusti decide di chiudere definitivamente l’avventura.

Testadoro Barchetta 1951


La realizzazione della vettura di oggi altro non è che il completamento di un progetto lasciato incompiuto proprio nel 1951, quando in effetti il marchio non era già più operativo; la Barchetta 1951 si caratterizza con la carrozzeria bassa, filante e aerodinamica, dalle forme levigate, tipica delle vetture Sport dell’epoca.
Il telaio è composto da una base con longheroni in tubi a forte sezione in acciaio al Cromo-Molibdeno e da una porzione superiore in tubi di minor sezione, secondo un format diffuso tra le migliori realizzazioni dell’epoca.

Testadoro Barchetta 1951

La vettura del 1951 avrebbe beneficiato di una testata Testadoro specifica per Fiat 1100, oggi non disponibile, perciò, per il motore, si è deciso di procedere ad una profonda revisione del classico propulsore Fiat con distribuzione ad aste e bilancieri. Il risultato è una cilindrata finale di 1.080 cc per 63 cavalli di potenza che, abbinati al passo lungo (2,4 metri), rendono la vettura brillante e stabile.

Il prossimo modello, già annunciato, sarà una berlinetta chiusa, costruita ancora con lo stile e le caratteristiche di un’automobile degli anni cinquanta.

Testadoro Barchetta 1951

Tags: testadoro



logo