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Milano Autoclassica: una bella edizione all’insegna del Cavallino

Autore: Michele Di Mauro · Credits Ph: Michele Di Mauro

19 Novembre 2022
Milano Autoclassica: una bella edizione all’insegna del Cavallino

Si è aperta ieri l’edizione 2022 di Milano Autoclassica, patinato salone meneghino dedicato al mondo dell’auto storica e sportiva allestito nei moderni padiglioni fieristici di Rho.

Un’inaugurazione baciata dal sole, da un clima primaverile e da un bagno di folla che ha superato ogni aspettativa. Tantissimi gli appassionati e i semplici curiosi; numerosi pure i giovani e anche qualche straniero in più rispetto al solito a premiare un salone più ricco rispetto alle passate edizioni, con tre ampi padiglioni interamente occupati.

Venendo ai contenuti, quest’anno ha spiccato con decisione la presenza importante, per numeri e qualità, di casa Ferrari. Il marchio del Cavallino è stato protagonista assoluto sia del “terzetto” che tradizionalmente è un po’ il simbolo di Milano Autoclassica, sia delle esposizioni interne. Le tre “regine” sono state scelte quale dedica degli organizzatori, in collaborazione col Museo Ferrari di Maranello, al genio ingegneristico di Mauro Forghieri, autore di tante vetture vincenti e recentemente scomparso. Direttamente dalla grande storia della Formula 1, il benvenuto in fiera è stato affidato alla Ferrari 312 T4 del 1979 iridata con Jody Scheckter e seconda con Gilles Villeneuve; la sua antesignana 312 B3 del 1973 e la 126 CK del 1980, prima Ferrari F1 con motore turbo. Poco oltre svettava, tra un mare di folla e di supercar, una schiera di ben sette Ferrari F40, in omaggio ai 35 anni dell’ultima supercar deliberata personalmente dal Drake e dalle quotazioni in perenne ascesa. Ferrari star anche dell’ASI Village, il grande spazio nel quale l’Automotoclub Storico Italiano raccoglie lo stand istituzionale più quello dedicato ai club federati. La ricca mostra tematica raccoglieva diverse Gran Turismo di alto valore di prestigio, tra cui la 275 GTB appartenuta al divo di Hollywood Clint Eastwood. Oltre questa, una bella mostra di moto storiche e una retrospettiva sulla Fiat X1/9 di Bertone, che include anche diversi prototipi ed esemplari unici.

Oltre alla presenza ufficiale di diverse case di prestigio come Maserati Classiche, Lotus, McLaren e Alpine, Milano Autoclassica ha raccolto il meglio in vendita di quanto già visto a Padova, più alcune belle e affascinanti new entry, come una rarissima (soprattutto in Italia) Gumpert Apollo, una Abarth 1600 Spider, un’affascinante Fiat 1200 Granluce Viotti in condizioni “barn find” e diverse chicche accessibili come Panhard Dyna e Talbot Samba.

Due le case d’aste presenti a Milano, la genovese Wannenes e la londinese Bonhams, con una selezione importante all’incanto già nella giornata di venerdì seppur con una percentuale di venduto piuttosto bassa. Ma il rapporto problematico tra le grandi aste e il pubblico italiano è storia nota. Tra i risultati più interessanti rilevati, una Fiat 509 S Convertibile del 1926, battuta a 230.000 euro inclusi diritti e un’Alfa Romeo 1900C Coupé del 1953 venduta a 253.000 euro; tra le youngtimer una BMW M3 E30 del 1988 aggiudicata a 81.650 euro e una rara moto Norton F1 del 1990, andata via a 52.900 euro. Tra le bellissime e invendute, una sgargiante Iso Grifo S Targa in verde metallizzato, un’Alfa Romeo 6C 2500 SS Cabriolet del 1949 e, tra le instant classic, due pezzi da novanta firmati Lamborghini: una Aventador SVJ LP 770-4 Roadster ‘Ad Personam’ del 2019, stimata intorno al milione, e una Aventador LP 780-4 Ultimae Roadster del 2022, valutata tra 1,1 e 1,4 milioni.

Un plauso infine all’esposizione della locale Scuderia Sant’Ambreus: tra le chicche, hanno portato una rara Renault del 1900 e, ancora, una Ferrari: una strepitosa 166 MM in un elegantissimo bianco avorio. Uno dei pezzi più belli di tutta la fiera.

Tags: ASI, Bonhams, ferrari, Milano Autoclassica



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