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Una di cinque: questa rarissima Ferrari 288 GTO Evoluzione cerca casa

Autore: Michele Di Mauro · Credits Ph: RM Sotheby's

23 Settembre 2022
Una di cinque: questa rarissima Ferrari 288 GTO Evoluzione cerca casa

In arrivo un altro “colpaccio” sicuro per RM Sotheby’s, che tra il 19 e il 21 ottobre metterà all’asta, con la formula “private sales”, una delle Ferrari più esclusive degli ultimi 40 anni. Volendo concederci un’affermazione forte… si tratta probabilmente anche di una delle Ferrari più sgraziate mai costruite, ma siamo sicuri che questo non rappresenterà un ostacolo per la vendita, anzi, l’aspetto acerbo e sperimentale è forse uno degli aspetti di maggior fascino di questo modello, prodotto in appena cinque esemplari e ultima Ferrari da corsa a ricevere input direttamente dal Drake.

Parliamo della Ferrari 288 GTO Evoluzione, frutto di un progetto mai finalizzato e anello di congiunzione ideale tra due autentici mostri sacri: la 288 GTO stradale del 1984 e la F40 del 1987. La GTO Evo è la GT più veloce costruita dalla Ferrari negli anni 80, capace di una velocità massima prossima ai 370 km/h grazie ad un propulsore sovralimentato da 650 cavalli di potenza. Un progetto folle nato quando la popolarità dei Rally Gruppo B è all’apice, al punto da mettere addirittura in discussione il dominio, fino ad allora incontrastato, della Formula 1. Una Ferrari sviluppata appositamente per i rally? Sarebbe stato sensazionale!

È così che, a seguito dell’input e dell’autorizzazione di Enzo Ferrari, viene presentata da Ferrari SpA l’istanza per l’omologazione Gruppo B della 288 GTO, il cui criterio di accettazione prevede all’epoca che il produttore ne produca un minimo di 200 esemplari. L’approvazione formale della FIA arriva il 1 giugno 1985, con le catene di montaggio, allestite parallelamente a quelle della GTO stradale (272 unità totali), già pronte per evadere la produzione richiesta. Come sappiamo, le cose andranno diversamente. Una lunga scia di incidenti fatali scuote l’opinione pubblica tra il 1985 e l’86 al punto che, con la morte di Henry Toivonen e Sergio Cresto nel rogo della loro Lancia Delta S4 al Tour de Corse del 1986, il Gruppo B viene definitivamente cancellato.

A quella data, solo cinque GTO Evoluzione risultano completate e, come prevedibile, l’intero programma viene interrotto. L’esperienza maturata dalla vettura non resta però vana. Michelotto ne sviluppa ulteriormente la preparazione meccanica, mentre Pininfarina rielabora la carrozzeria utilizzando Kevlar e fibra di vetro per ridurne al massimo il peso, con alcuni particolari, come l’alettone posteriore, in fibra di carbonio. Dotato di turbo più grandi e di una messa a punto meccanica ulteriormente perfezionata, il motore Tipo F114 CK dell’auto finisce per sviluppare la mostruosa potenza di 650 CV, un valore in linea con le migliori Gruppo B, con un aumento di oltre il 60% rispetto ai già abbondanti 400 CV della 288 GTO stradale, abbinati a un peso ridotto ad appena 940 kg e di conseguenza a un rapporto peso/potenza superiore a quello di qualsiasi rivale dell’epoca.

Nonostante i numeri incredibili, la GTO Evo non incontra mai la concorrenza sui campi di gara, ma il lavoro fatto su di essa si rivela fondamentale per lo sviluppo della F40, Ferrari tra le più iconiche ed estreme di tutti i tempi. Che, nonostante uno studio estetico ed aerodinamico decisamente più evoluto, non riesce a nascondere l’evidente somiglianza con la più compatta, rude e aggressiva GTO Evo. Dei cinque esemplari costruiti dalla Ferrari, solo tre varcano definitivamente i cancelli della fabbrica, rendendo così la 288 GTO Evoluzione una delle Ferrari più rare mai prodotte, ben più della pur esclusiva F40 che la seguirà, prodotta in un numero sfacciatamente alto: 1.311 pezzi. Per questo è decisamente raro vederne una sul mercato; qualsiasi collezione di supercar Ferrari non può dirsi davvero completa senza una delle vetture più radicali mai costruite a Maranello, praticamente impossibile da vedere anche ai concorsi o nei musei. Chi ne ha una, ovviamente, se la tiene ben stretta.

L’esemplare in vendita da RM Sotheby’s, telaio numero 79888, è il quarto dei cinque realizzati. Costruito a Maranello con l’assistenza di Michelotto a Padova, viene consegnato nel 1988 al famoso pilota e uomo d’affari Jean Blaton, venduto in Belgio dal leggendario Garage Francorchamps. Ricco industriale belga, Blaton è da sempre amico di Jacques Swaters, ex pilota titolare prima di Ecurie e poi di Garage Francorchamps; tra gli anni 50 e i 70 corre, con lo pseudonimo di “Beurlys“, ben 15 edizioni della 24 Ore di Le Mans, undici delle quali su Ferrari, dalla 250 Testa Rossa alla 250 GTO, dalla 250 LM alla 330 P4, andando quasi sempre a podio. Per lui, acquistare una 288 GTO Evoluzione ha più senso che per chiunque altro.

Nel 1992 la vettura torna di proprietà del Garage Francorchamps, dove Swaters la custodisce fino al 2006 prima di cederla ad un collezionista nel Regno Unito; da allora cambia di mano diverse volte, facendo capolino pure nei più esclusivi concorsi negli Stati Uniti, dove fa ovviamente incetta di premi, fino a congiungersi col suo attuale proprietario europeo nel 2019. Oggi la macchina torna disponibile, impreziosita dalla Certificazione Ferrari Classiche che ne garantisce l’originalità di motore e cambio, nonché da un restauro conservativo e da un maxi tagliando, effettuati direttamente da Michelotto senza badare a spese, per un totale di oltre 133.000 euro tra ricambi e manodopera. Poca cosa, considerando quanto sicuramente la vettura spunterà ad ottobre. La stima è riservata, ma se pensiamo ai valori registrati questa estate a Monterey per delle “comuni” F40 (vedi QUI il servizio di Agorauto) possiamo immaginare facilmente cifre alla portata di pochissimi.

Tags: 288 Gto Evoluzione, Enzo Ferrari, F40, ferrari, Garage Francorchamps, Group B, Rally, RM Sotheby's



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